I farmaci a scuola

Quando un bambino è affetto da una patologia, spesso subentra il problema della somministrazione dei farmaci anche nell’orario scolastico.
Come conciliare il diritto alla salute con quello all’istruzione?
Nel 2005 il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione hanno emanato delle "linee guida per la definizione degli interventi finalizzati all'assistenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico, al fine di tutelarne il diritto allo studio, la salute ed il benessere all'interno della struttura scolastica". In base a queste linee guida è espressamente richiesto al personale scolastico di facilitare la richiesta dei genitori a somministrare i farmaci ai bambini per favorire l’inserimento nella comunità e nell’ambiente scolastico, nonché per aiutare i piccoli ad integrarsi con i compagni.
Qual è la procedura da seguire secondo le linee guida?

  • i farmaci devono essere autorizzati dal servizio sanitario competente;
  • i medici di base/pediatri devono certificare la fattibilità delle somministrazioni da parte di    personale non sanitario;
  • richiesta formale da parte della famiglia corredata di certificato medico attestante lo stato di malattia,
  • verifica da parte del dirigente scolastico delle struttura scolastica e del luogo dove conservare i farmaci e della disponibilità degli operatori scolastici in servizio,
  • formale autorizzazione del dirigente scolastico nel caso di disponibilità interne, secondo le modalità indicate dal medico curante/pediatra.

Se non si riesce ad ottenere la disponibilità da parte del personale scolastico a somministrare i farmaci ai bambini, il dirigente scolastico dovrà adoperarsi per creare una collaborazione con servizi sociali comunali, con la Croce Rossa Italiana o le Unità mobili di strada, la ASL e i soggetti privati per assicurare un servizio di assistenza infermieristica. Un’altra alternativa consiste nel permettere ai genitori di entrare a scuola per somministrare loro stessi i farmaci. Ogni Regione, dopo l’emanazione delle linee guida, ha poi siglato dei protocolli d’intesa che interpretano la direttiva e danno indicazioni sulle procedure.


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